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DL Sostegni: misure per la Cultura e richieste dei Lavoratori dello Spettacolo

lentepubblica.it • 22 Marzo 2021

dl-sostegni-misure-culturaDL Sostegni, emanate misure per il mondo della Cultura: i Lavoratori dello Spettacolo inoltrano comunque al Ministero ulteriori richieste.


Il decreto legge Sostegni, varato oggi dal Consiglio dei Ministri, contiene importanti misure per il mondo della cultura, che aggiungono oltre un miliardo di euro alle risorse finora stanziate per sostenere un settore duramente colpito dalla pandemia. Spettacolo, cinema e musei sono in grande sofferenza per la perdurante chiusura imposta dalle misure di contenimento del contagio e meritano ogni sostegno, perché esprimono parte notevole della nostra identità”.

Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del provvedimento che introduce nuove misure di sostegno in favore della cultura.

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DL Sostegni: le misure per la Cultura

In particolare, con oltre 200 milioni di euro, verrà devoluta una indennità straordinaria di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo, con una platea di beneficiari allargata. Oltre agli artisti e maestranze con almeno sette giornate lavorative e un reddito inferiore ai 35.000 euro, saranno interessati anche coloro che, con almeno trenta giornate lavorative, abbiano un reddito inferiore ai 75.000 euro, a differenza delle precedenti erogazioni in cui il reddito massimo ammesso a contributo non doveva superare i 50.000 euro.

Inoltre 400 milioni di euro andranno ad alimentare i fondi di emergenza esistenti, secondo questa ripartizione:

  • 80 milioni di euro verranno destinati al sostegno dei musei statali
  • 200 milioni di euro al fondo di parte corrente per il sostegno del cinema e dello spettacolo
  • e 120 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni culturali.

Queste risorse potranno fornire ulteriore sostegno a operatori e lavoratori di questi settori.

È stata poi prorogata fino al 31 dicembre 2021 la sospensione delle procedure autorizzative da parte delle Soprintendenze per tavolini di bar, caffetterie e attività di ristorazione.

Nell’insieme delle misure a sostegno della cultura, infine, vanno annoverate la quota parte degli 11 miliardi di euro stanziati in favore delle partite IVA destinata a operatori e lavoratori autonomi del settore e la proroga delle diverse forme di cassa integrazione, che andranno al sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti del comparto culturale e dello spettacolo.

Tali risorse portano l’ammontare complessivo degli interventi per la cultura contenuti nel decreto approvato oggi dal Cdm a oltre un miliardo.

Le richieste dei Lavoratori dello Spettacolo

Come riportato dalla Feditart (Federazione Italiana degli Artisti) in tutto questo è stato firmato il documento firmato di tutte le Sigle del P.A.P. (Patto per le Arti Performative) che chiede adeguati sostegni al MiC.

Qui di seguito il testo completo del documento.

MISURE URGENTI emergenza COVID-19, richieste dalle Associazioni del P.A.P. (Patto per le Arti Performative), in rappresentanza di circa 1.000 imprese e oltre 20.000 lavoratori dello spettacolo.

Il P.A.P. (Patto per le Arti Performative), formato da organismi di rappresentanza dello Spettacolo dal Vivo (Teatro, Musica, Danza e Circo), ribadisce la necessità di considerare con grande responsabilità e lungimiranza il delicato tema della riapertura dei luoghi di spettacolo. Il persistere dell’emergenza pandemica, aggravata dalla preoccupante diffusione delle varianti Covid e dalle difficoltà riscontrate nella realizzazione del piano vaccinale, rende necessarie misure di sostegno adeguate e congrue tempistiche di programmazione fondate su ipotesi concrete. Troppe incognite gravano ancora sulla tutela della Salute pubblica. Crediamo sia opportuno riaprire i luoghi di spettacolo solo quando si verificheranno le condizioni che possano determinare una riapertura definitiva, non gravata da misure di contingentamento troppo penalizzanti, come quella che prevede il 25% della capienza. Una riapertura temporanea, con le condizioni prospettate, suscettibile di trasformarsi ancora una volta in chiusura, infliggerebbe un colpo letale all’intero settore. Per questo, pur mossi dal desiderio e dal bisogno di ripartire, falcidiati da un anno di sospensione forzata delle attività, ci rimettiamo responsabilmente alle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico e alle decisioni prese di conseguenza dal Governo per il bene della Nazione. Decisioni che, ci auguriamo tutti, siano ben ponderate, al fine di scongiurare una ennesima infausta alternanza di aperture e chiusure.

Pertanto, chiediamo che venga stabilito un graduale programma di riapertura che tenga conto delle difficoltà contingenti, che possa permettere a tutto il settore di risollevarsi. Riteniamo ragionevole una ripresa delle attività di spettacolo negli spazi all’aperto dal mese di maggio e negli spazi al chiuso dal mese di settembre. Ciò consentirebbe il raggiungimento di una auspicata immunità di gregge, attraverso la realizzazione del piano vaccinale ed una plausibile tempistica per la programmazione. Chiediamo che la riapertura degli spazi, quando sarà possibile, venga accompagnata da una importante campagna promozionale, con la quale lo Stato e le Regioni contribuiscano a ristabilire un clima idoneo a rassicurare il pubblico.

In questo percorso, il settore ha bisogno di essere ulteriormente sostenuto, attraverso misure adeguate all’entità del danno subìto e alle gravi conseguenze previste per un tempo lungo ed indeterminato. Denunciamo la situazione di estrema fragilità in cui si trovano imprese e strutture dello spettacolo non riconosciute dal FUS, molte delle quali di assoluta eccellenza, che hanno bisogno di una particolare attenzione nell’individuazione di strumenti idonei alla loro tutela, fino all’auspicata riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo, che possa risanare una grave condizione di sperequazione che, negli anni, ha prodotto un regime di concorrenza sleale e disequilibrio territoriale nell’intero settore dello spettacolo dal vivo.

Riteniamo necessarie le seguenti misure urgenti:

  • che i parametri minimi richiesti dal FUS provvisorio (annualità 2021) vengano fortemente ridotti di quantità, poiché, nelle condizioni di attuale diffusione pandemica, sarà impossibile realizzare un’attività rispondente ai numeri richiesti (soprattutto per le imprese la cui attività è rivolta principalmente agli Istituti scolastici); che venga compresa l’attività in Streaming per il raggiungimento dei parametri; che anche alle nuove istanze venga riconosciuta (come ai soggetti FUS) la possibilità di rendicontare per il 2021 l’attività svolta nel 2020;
  • che vengano riconosciuti ristori per le imprese dello spettacolo (comprese scuole di formazione, bande musicali e ditte individuali), relativi a tutti i mesi di chiusura;
  • che venga concessa la misura del credito d’imposta del 60% dei canoni di locazione, per i gestori delle strutture di spettacolo e di formazione (teatri, centri culturali, scuole di formazione), da gennaio a dicembre 2021; nonché il blocco dell’IMU per proprietari di spazi con destinazione d’uso spettacolo.
  • che venga riconosciuto per i lavoratori dello spettacolo un reddito mensile fino alla fine del 2021;
  • che venga riconosciuta una misura di sostegno anche per gli Autori dello spettacolo dal vivo e per gli Editori musicali, per il grave danno subìto a causa dell’annullamento delle scritture programmate nella stagione teatrale 2020-2021.
  • che vengano stanziati contributi a fondo perduto (100%) per la ristrutturazione e la riqualificazione di tutti i luoghi dello spettacolo (efficientamento energetico, adozione di tecnologie digitali, messa a norma, arredi);
  • che le spese per gli eventi culturali e per gli spettacoli dal vivo siano detraibili dalle tasse.

Queste, in sintesi, le misure di estrema urgenza che riteniamo necessarie per tutti i settori dello spettacolo dal vivo. Restiamo a disposizione per approfondimenti e qualsiasi richiesta di collaborazione.

Formano il Patto per le Arti Perfomative:

ANAP (Associazione Nazionale Arti Performative); APS (Libera Associazione Lavoratori Spettacolo); CeNDIC (Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea); Co.N.D.A.S. (Comitato Nazionale Danza Arte Spettacolo); Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti); Forum Nazionale per l’Educazione Musicale; Indies (La Casa della Musica Indipendente); MSV (Movimento Spettacolo dal Vivo); SIEDAS (Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo); StaGe! (Stati Generali Musica Indipendente ed Emergente); TP (Tavolo Permanente Federazioni Bandistiche Italiane); UTR (Unione Teatri di Roma).

Fonte: Feditart
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